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giovedì 12 luglio 2012

Confiteor



La Chiesa oggi è al centro del mirino: scandali, network mondiali in fibrillazione fra Banche vaticane, misteri, sospetti e processi. Il Papa parla di una “Babele”. I “credenti” di tutto il mondo sono attoniti.

Ma in realtà : PERCHE’ SI CREDE?

Provate a leggere una “confessione” intima e molto speciale uscita in stampa proprio in questi giorni per i tipi della IF Press:  CONFITEOR (Clicca qui per la relativa scheda).

Potete ordinare il libro direttamente su Internet:




33 commenti:

  1. E così si è dato via a questo spazio, un onore per noi essere stati d'aiuto a Franca, amica eccezionale ed unica.
    In questo mio primo commento in risposta a questo interessantissimo post che invoglia alla lettura delle sue due bellissime indagini racchiuse per l'occasione in un unico volume dal nome "Confiteor", sarebbero tantissimi i pensieri che vorrei sviscerare, ma... fretta non ce n'è, giorni ne abbiamo a disposizione, quindi partiamo da una mia riflessione per così dire centrale: nel cammino di Franca si parla di fede, dalla nascita in lei inconsapevole al riuscire a sentire (nel vero senso della parola) tangibilmente la presenza, ma mai si parla di un arrivo definitivo, conclusivo; a tal proposito, infatti, Franca parla di indagine incompleta, che poi diventa completa, ma mai ultimata... giustamente aggiungo io!
    Alla base di tutto questo "peregrinare" c'è l'anima, la fede, la voglia di amore e di comprendere Gesù. Bene, oggi la Chiesa come istituzione realmente trasmette la voglia di intraprendere questo percorso? A grandi numeri (intesi come massa di persone e di interessi economici!) mi sembra che il Vangelo e gli insegnamenti in esso contenuti, spesso non ispirino chi indossa il sacro compito di responsabilità di "essere esempio della Chiesa", altrettanto spesso, quasi per contraddizione, non sono la base; niente anima, fede, amore e... Gesù??? Si può essere Chiesa senza partire da Gesù? Sembrerebbe di sì.
    Questo libro a mio avviso lo dovrebbero leggere parecchi funzionari, non solo di banca, ma - soprattutto - ecclesiastici...

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    1. Caro Emi, ci devo pensare un bel po'. E magari farlo anche insieme con tanti amici... Non lo credi anche tu?

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  2. Vedo di riprovarci cosi’……Allora….Credere o non credere questo è il punto!Beh a volte non sò neppure io se credo o meno e ancor di più oggi,nel mondo della confusione le mie incertezze in tal proposito aumentano…
    Da piccolo ho vissuto un pochino di più la Chiesa nella quale si respirava un sapore diverso…mi sembrava una “vera” unione, e sicuramente un po’ più sana. Oggi è un’istituzione politica,che bada a fare cassa,a non trasmettere valori se non solo con le parole,a ricoprirsi di tristi scandali raccapriccianti,a nascondere il tutto vestendo oro e velluto pronto da sfoggiare ad ogni occasione!
    Non credo neppure che questa si possa chiamare Chiesa,ma oggi è cosi’!
    Quindi se il credere è legato alla Chiesa io proprio non mi rispecchio per niente in questa cosa….se invece ,credere,significa amare e rispettare allora potrei anche iniziare a convincermi che un motivo per farlo lo ho pure io!
    …L’istituzione Chiesa sicuramente ,oggi,non avvicina gli incerti,perché lei stessa per prima ,presenta delle grandi incoerenze e forse proprio sul credere ,perché i fatti parlano e le parole volano…..non vedo proprio insegnamenti corretti da proporre alle persone .
    Forse mi sbaglio,o forse no,ma questo è il mio punto di vista…..
    Oramai tutto è un gioco,pure i sentimenti lo sono diventati,illudendo persone su persone….!Sono dell’idea di amare e credere nelle poche persone che sanno darti ciò che tu offri quotidianamente a loro,dove esiste uno scambio costante d’amore,che si veda o meno non importa,ma l’importante che si senta…..forse è questo il mio modo di credere.
    GIAN.

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    1. Caro…anonimo!…capisco perfettamente quello che dici in merito alle tue difficoltà di fronte a questa Chiesa….il fatto è che molti come te oggi vivono proprio questa difficoltà , forse a causa della tendenza a inquadrare i problemi anzitutto sul piano sociale, o politico o (e ) anche economico. Comunque trasferendo subito nel ogni argomento, fede compresa naturalmente.
      La mia esperienza è stata invece qualcosa di molto individuale e personale. Io non volevo accettare l’idea che questa vita, che mi piaceva tanto vivere, mi fosse stata data soltanto per poi togliermela. Ero, come dirti, davvero molto pretenziosa !!!!! La vita, io, la volevo proprio davvero, e che durasse per sempre, non solo qualche anno ! non volevo proprio essere nata per poi sparire.…E allora, mettendomi alla ricerca di questo “sogno” , ho inciampato in quelle parole di Pietro : “Signore, ma dove potremmo andare? Tu solo hai parole di vita ETERNA”.( Questo è in sostanza il LIETO ANNUNCIO (vangelo) : che chi crede in Cristo avrà la vita eterna).
      Oggi la morte è stata messa a tacere, è –come si suol dire- un tabù. Nessuno ne parla, nessuno ci pensa, tutti vivono come se fossero già convinti di essere eterni. Per me, che da piccola avevo già dovuto guardare la morte negli occhi, questo non sarebbe mai stato possibile.
      Se guardandosi bene allo specchio ogni mattino uno(a) dovesse chiedersi :”Ma questoqui (questaqui) che vedo, perché un giorno non ci sarà piu’ ?” allora non credi che a lui (lei) importerebbe ben poco di quello che fa o che non fa la Chiesa, e si metterebbe a cercare di persona chi può salvarlo da quella MORTE CERTA che aspetta tutti, senza appello, in fondo al cammino degli anni?
      Non ci sono certezze da proporre, ma forse c’è davvero salvezza dalla morte per chi vuole veramente FARE UN CAMMINO, e non cercare FUORI di sé (foss’anche nella Chiesa come ce la facevano vivere da bambini) ma DENTRO di sé, nel profondo di sé, le radici di un possibile CREDERE.
      In fondo, se ci pensi bene, solo la MORTE è assolutamente CERTA. Tutto il resto è illusione umana. Si può vivere facendo di tutto per dimenticarsene? Certo che si può. Ma allora appunto si sceglie di vivere soltanto di illusioni…….cioè dopotutto si vive a metà.

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  3. Ciao Gian, ciao Franca. Ho letto con particolare attenzione e piacere i vostri due commenti e spero che presto questo spazio possa riabilitare l'arte ormai perduta, secondo me, del comunicare, poiché oggi giorno ci troviamo davvero limitati ad infilare una serie di 'mi piace' qua e là senza più sviscerare con i giusti tempi ed approfondimenti importanti tematiche. Scusate il capello 'fuori argomento', però per me doveroso. La centralità del tutto, per me, sta nel "cammino" indicato da Franca. Io stesso da sempre, come del resto Gian e Franca stessa, ci troviamo in palese conflitto con la Chiesa come istituzione, ma il perché, almeno in una scala di valori, assume priorità diverse. Ripeto, come ho già scritto precedentemente: si può parlare di Chiesa, soprattutto di fede senza partire da Gesù? Si può omettere "il cammino verso qualcosa", qualcuno ce lo può negare? Il discorso principale per me sta tutto qua. C'è chi la chiama introspezione, c'è chi la chiama rapporto con la natura, chi fede, chi forma di meditazione, ma sta di fatto che per me bisogna partire da dentro di noi e, in questo caso, cercare il volto di Gesù in noi. In che modo? Questa è una interessante e difficile domanda, ma già leggendo le due indagini di Franca, si può apprendere il suo cammino che, ripeto, ancora oggi non è ultimato. E' straordinariamente bello leggere di una persona a nudo "con questa cosa tra le mani" che prova a girarla, rigirarla, a darle un senso, e tu sei lì che ti sembra di avere l'anima con uno zaino pronta per partire ed intraprendere il tuo cammino.

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    1. Carissimo Emiliano, temo che le mie risposte (o commenti, come li vuoi chiamare...) siano sempre insufficienti, ma a volte più che degli "argomenti", a me vengono in mente delle immagini veloci. Anche adesso, leggendoti, me ne è venuta una così...un po' stramba, magari, ma la voglio dire lostesso: secondo me se al tempo di Gesù ci fossero stati gli zaini, certamente Gesù ce l'avrebbe messa la sua anima dentro allo zaino, e poi si sarebbe subito messo in cammino, così pronto a partire" come è sempre stato. Oggi noi del suo "ZAINO" e del suo camminare nel deserto purtroppo non ce ne ricordiamo più. Ed è un vero peccato per noi. Non sappiamo quanto ci perdiamo....

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  4. Già non male come riflessione e se ti chiedessi di estrapolare direttamente un passo del tuo libro e pubblicarlo come commento relativo al tema che abbiamo appena focalizzato, tu che faresti? In modo da... partire... con lo zaino!

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  5. Non so se la mia scelta possa essere comprensibile per tutti , ma personalmente estrapolerei un passaggio dal Capitolo ottavo- "La notte dei ghiacci"- di Indagine incompleta, che accenna al "viaggio" particolarmente faticoso che stavo compiendo in quel momento, in un Monastero sperduto nei pressi di Stoccolma...viaggio geografico, in un Paese tanto lontano ed estraneo e viaggio come percorso sempre più dentro a me stessa...Ecco qua://Da quelle finestre si vedeva una piana tesa e deserta, a perdita d'occhio. Il silenzio era così denso da fare a volte quasi paura.Quando mi veniva forte la paura,mi ripetevo per confortarmi e riscaldarmi certe parole dei miei cari "mistici", caldi come il sole della Castiglia. Juan per primo, con quella sua INNAMORATA che si dà alla fuga en una noche oscura,con ansias, en amores enflamada (in una notte oscura, ansiosa e accesa d'amore). Questo andavo cercando. Per questo abbraccio che annega la coscienza "in un prato di gigli" avrei davvero "venduto l'anima". Per questo volevo il silenzio. Perché dovevo cercare, cercare, indisturbata. Annusare e annusare. Indisturbata. Volevo fare il mio percorso verso "la stanza del Re" che stava giusto al centro della mia anima...L'anima è il visitatore del Castello: attraverso i cortili concentrici, procedendo dal più esterno al più interno, uno dopo l'altro, dentro, sempre più dentro, arriva infine alla stanza centrale, la Stanza del Trono. E Sua Maestà l'Amore è lì.//

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  6. "Andavo cercando il silenzio"... certo che ogni predisposizione o voglia di scavare dentro se stessi, nella parte più intima, nascosta e per un certo verso delicata, bisogna assaporare la musica del silenzio... il silenzio è una gran musica, come del resto quel "annusare" alla ricerca di un 'profumo si' e un 'profumo no'... certo che per mappare tutto quanto, riuscire a capirci qualcosa diventa davvero un gran mistero, ma bisogna partire lontano dal caos vitalizzando i nostri sensi collegati all'anima... e se ti chiedessi quali sono i profumi che ti hanno più spinto verso Gesù e quali no tu cosa mi risponderesti? Immediatamente dopo provvedo io a rispondere, di modo da scambiarci qualche - credo - importante riflessione....

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  7. Quindi ...alla fine ,si parla del credere come ricerca di noi stessi??Di cosa sentiamo ,proviamo,la nostra felicita' ,le nostre insicurezze ,incertezze....quindi di cio' che viviamo e non di cio' che vediamo!!!....quindi il contorno ben condito della societa' non deve riguardarci....siamo noi con noi stessi......nel silenzio piu' assoluto che ci ascoltiamo e ci esploriamo!!??è questo il credere???....gian

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    1. Ciao Gian. Allacciandomi al discorso lanciato da Franca e poi esplorato principalmente da io e lei, si poneva l'accento di come si parla sempre esclusivamente di quel che ci circonda (importantissimo e vitale), però se in bocca abbiamo la parola "chiesa", per me, bisogna partire da Gesù, dalla fede, dal nostro cammino che poi, sempre secondo me, ci fa vedere e ci fa arrabbiare per quel che per così dire ci circonda. Mi spiace se tu hai capito "occhio non vede cuore non duole", non è quello il discorso. Il discorso che si parla di tutto (dalla politica all'economia), ma quando si tira in ballo la Chiesa, bisogna a mio avviso parlare di un cammino di fede e per me la testimonianza del cammino di Franca è illuminante. Le ho chiesto proprio il discorso del "profumo sì" e del "profumo no", per capire come la mappa dell'anima messa fuoco permetta di avere visioni che proietta nel nostro intimo. Tutto qui. Ma continuo a pensare che finché si parlerà solo di economia e politica, senza porci il grande quesito della morte la nostra anima combatterà, cercherà di trovare il giusto, ma non avrà quello slancio incredibile che ci permette di arrivare "oltre"... e ognuno la chiama come vuole... fede, natura, spiritualità... ma quella "porzione" lì va curata... almeno per me... e parlare del libro di Franca è un onore, vedere il percorso di una bimba alla quale è stata negata la fanciullezza, riscoprirla "serena" alla ricerca del volto di Gesù... eppure avrebbe tutte le ragioni per prendersela con il mondo intero, eppure...

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  8. Caro Emiliano ( e insieme caro Gian!) forse la cosa migliore che posso fare per chiarire un po' i dubbi che nascono a proposito di VITA INTERIORE e COSA PUBBLICA, è proprio quella di rispondere letteralmente alla domanda di Emiliano sui miei famosi ,,,"profumi", quelli che inseguivo , giorno per giorno, cercando e cercando...(e ancora inseguo, del resto: in ottant'anni, cosa volete, non mi sono ancora stancata. E questo è buon segno, no?) Allora, eccomi a dirvi: furono subito "PROFUMI" i gesti semplici del'affetto quotidiano nella mia casa di bambina, la calma e la pace che traspariva dalla figura della mia cara zia , la sera, quando annaffiava le aiole del giardino, erano profumi le rondini di carta ritragliate sui vetri della scuola dalla mia severa e dolce Maestra, una donnina segaligna che sembrava severissima e poi era la dolcezza in persona, erano profumi tutte le cose della vita che scorre con accenti e sguardi di reciproca comprensione , senza angoli acuti di asprezze o presunzioni di sapere o di essere . Venne più tardi il momento in cui io - da sempre alla ricerca di questi profumi - riconobbi in Lui l'uomo di Nazareth, la presenza vivente e, soprattutto, l'unica vera sorgente possibile di questo profondo e intramontabile sentire dell'anima. Che, appunto, poi altro non è se non il PROFUMO STESSO DELLA VITA. Gli altri odori, i NON PROFUMI, erano ahimé tanti di più, e tanto più penetranti e tanto (apparentemente) più reali e più veri : gli uomini con le due S sui risvolti della divisa che mi cercavano per acchiapparmi; i cadaveri degli uomimi massacrati ,che puzzavano insepolti perché dovevano servire di mònito ai "ribelli" della guerra partigiana; il cane che saltò in aria nel campo minato che costeggiavamo per andare a piedi a scuola; l'elenco sarebbe lungo, caro Emiliano e caro Gian...Riassumendo: l'odio, la rabbia, la violenza di chi deve a tutti i costi scagliarsi contro qualche NEMICO...Anche qui divenne più tardi vera per me la solita cosa: le belle parole, i buoni propositi, le meravigliose intenzioni e i programmi ideologici più perfetti,per non parlare degli infiniti codicilli della legalità e del diritto, mi dimostrarono la loro impotenza. La mia salvezza, il mio cammino verso i profumi della vita potevano dipendere soltanto da quell'Uomo che aveva detto "Amatevi come io ho amato voi". Perché Lui non l'aveva detto. L'aveva fatto. Decisi di seguirlo su quella strada, cercando di capire, ma soprattutto di abbracciare qualche cosa in più, rispetto agli schemi più facili. IN PRIMIS, la parola AMORE. Ma l'AMORE, veramente, cos'é? (E soprattutto: DOVE è e CHI è?) Se volete, provate a fare lostesso: è una strada solo apparentemente impegnativa, in realtà (come oggi tanto usa dire...) talmente "creativa"!... Io posso dire soltanto che percorrendo questa strada ho visto il profumo della vita diventare finalmente mio.E allora? la conclusione? Non c'è conclusione. Solo una banalissima elementare sorta di equazione: più uomini con questo profumo dentro = un mondo più...profumato per tutti. (Ti prego, Gian: non dirmi che questa è solo FANTAPOLITICA....ah ah ah....)

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  9. No No...forse sono stato poco chiaro io....sia per Emi che te Frankina....ank'io vedo il credere come quella cosa che vivo,che vivo veramente....come puo' essere l'amore e il rispetto......e non quello che vedo,ovvero una Chiesa che non ha nulla a che vedere con il credere....ok.....ci siamo......il nostro credere è il nostro vivere dentro....ma credo che alla base di tutto ci siano amore e rispetto....che poi fondamentalmente sono gli insegnamenti che Gesù ha voluto maggiormente tramandarci.....questo è credere....rispettare dei sani principi e viverli ,nel bene nel male e nelle difficoltà....credere in cio' che facciamo,viviamo respiriamo,proviamo,assaporiamo,malediciamo ecc....
    Ovvio che poi i contorni ci sono e ci plagiano,ma in base a come siamo dentro ,possono segnalarci anche la via da non percorrere....quindi seguire cio' che è in noi...sempre!
    Gian

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  10. Carissimo Gian, come mi piace questo nostro colloquio su certe cose….una riflessione, su ciò che mi dici. “SEGUIRE CIO’ CHE E’ IN NOI, SEMPRE…” Ma non proprio sempre CIO’ CHE E’ IN NOI è da seguire, non credi? Anche quello che travestito da creatura di Batman ieri ha sterminato bambini in un Cinema in America ha seguito ciò che era in lui…….Personalmente (è questo che ho cercato di esprimere nel raccontare la mia vita in CONFITEOR) ho sentito a un certo punto che per salvarmi (anche e perfino, certe volte, da me stessa…) dovevo seguire sì, però non ME ma LUI…..Per questo quando gli chiedevano dove fosse la giusta via non offriva RICETTE. Diceva “IO sono LA VIA….” La storia è: il MIO “IO” ? oppure il “SUO” ? Vedi, caro Gian, per me non è tanto questione di PRINCIPI, ma di UNA PERSONA CHE AMO. E questa persona è LUI…… E così la faccenda principale per il mio IO è riuscire a diventare sempre di più il suo IO….

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  11. Finalmente ci sono anche io in questa bellissima e importante discussione... ho letto tutto e le cose che vorrei dire sarebbero tantissime... La prima che vorrei confessarvi è come mi dispiace non poter vivere ascoltando molto di più l'anima per accorgermi più spesso della sua presenza. Mi spiego meglio: mi rattrista molto pensare che nella vita di tutti i giorni la mia anima sia vittima di impegni, stress, corse di qua e di la, senza avere mai abbastanza tempo per fermarsi e fare quello che veramente conta: dissetare l'anima e il suo bisogno di esprimersi. Un esempio è questo post, che ci ha messo tantissimo ad arrivare, semplicemente perché tutti i giorni, in tutti i momenti, ci sono molte cose da fare e non c'è tempo per fermarsi a leggere, scrivere e far parlare l'anima. In realtà questa è l'unica cosa che conta. Io ci credo davvero, ma spesso me ne dimentico. Penso che è più importante riordinare la casa, rispettare una scadenza lavorativa. Le cose importanti diventano quelle superficiali e quelle indispensabili secondarie. Man mano nel mio inconscio questo malessere emerge e dopo qualche giorno che non alleno l'anima in una splendida palestra con esercizi che potrebbero essere una chiacchierata di questo genere, un abbraccio o una risata con le persone che amo, comincio a sentirmi triste, o peggio, vuota. Una sensazione di inutilità, come se l'idea di sparire da un momento all'altro non mi dispiacesse. E in quei momenti che cerco la mano di mio marito o la voce di mia madre. Io penso che la mano di mio marito e la voce di mia madre siano il mio Gesù, il mio cercarlo tramite l'amore. E' l'unica cosa che mi può salvare.
    Per riallacciarmi all'argomento del blog, io distinguo benissimo la Chiesa e Gesù. Per me sono due cose completamente diverse. Ma di questo vi parlerò più in la, non voglio scrivere troppi argomenti insieme, non dev'essere facile stare dietro ai miei ragionamenti contorti! eh eh

    Manu

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  12. é ovvio che non sempre bisogna seguire cio' che in si sente,altrimenti sarebbe gia' scoppiata una guerra o meglio uno sterminio....ma persone come noi,riescono a staccarsi dalla cosa da fare o non fare......Quante volte avremmo voluto "sacrificare " persone cattive ,egoiste ecc,ma in quel momento non lo abbiamo fatto e forse neppure in un secondo momento,la nostra anima buona è stata piu' forte ,ha vinto e forse perchè conosce l'amore...
    Il Batmam, probabilmente ,ha seguito la sua anima,facendo cio' che ha fatto...ma probabilmente non aveva ne principi ne amore....
    Credo che ognuno abbia una storia a se e un'anima privata cresciuta e coltivata in modi differenti,tra felicita',difficolta e delusione,elementi con i quali la nostra anima deve quotidianamente fare i conti....
    E' fortunato chi trova amore perchè ha un elemento in piu' per salvarsi.....magari batman non ha reagito ...non ha trovato amore....
    Non so'....ma è tutto molto complesso ...ogni singolo caso è un quiz......poi aggiungiamo anke che in questa giugla di società è davvero difficile ,come dice Manu,di ritagliare tempo per stare con noi stessi,perchè vengono imposti ritmi e priorita'che ci annullano....ovviamente tutte studiate a puntino per renderci nulli e poco lucidi.....allora che ruolo ha la fortuna?La ha chi realmente la cerca?La ha chi dentro di se è ricco?....quanto incide sul salvarsi?....Io penso che entrino in gioco una miriade di cose ,da far coincidere,i principi e l'amore secondo me vanno un po' di pari passo anke con la fortuna....
    Magari mi sono allontanato dal discorso del credere,ma ho scritto cio' che in questo momento sentivo con spontaneità....in un momento di liberta'...
    GIAN

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    1. Bravissimo, grande Gian! Hai proprio azzeccato il punto giusto con la tua frase: “E' fortunato chi trova amore perché ha un elemento in più per salvarsi”
      Vorrei fare soltanto una piccolissima modifica a questa tua riflessione. Eccola qua: “E’ fortunato chi trova amore perché ha L’UNICO elemento necessario a salvarsi.”
      Se hai voglia di spendere un po’ di tempo a riflettere su questa modifica, credo che scoprirai tante cose…
      E poi ci sarebbe magari anche una piccola riflessione aggiuntiva da fare, su CHE COSA VERAMENTE SIA l’AMORE.
      Infatti, se ci pensi bene, è una parola che ognuno intende in un modo diverso…il che finisce per creare non poca confusione! , non credi?

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  13. Ciao a tutti! Diciamo che ora di carne al fuoco ce n'è molta... bene! La cosa che personalmente mi fa piacere è che siamo riusciti per così dire a togliere quella patina che ci attanaglia, per dare respiro a "quella porzione lì", intima, profonda che quando ci mettiamo ad annusare come Franca ci riconduce al nostro essere interiore, "alla mano di un marito", "alla voce di una madre"... sono proprio questi "profumi" che mi fanno sentire personalmente la vicinanza di Gesù, partire da Lui, per me vuol dire installare nella mia anima una sorta di antenna che, prima di tutto, riesce a restituirmi segnali anche di bassa frequenza che registro nel quotidiano e la cui bellezza spesso magari viene trascurata. Esistono tanti "profumi no", ma nella nostra "vita privilegiata" a mio avviso si incorre di più nel rischio di non percepire quelli veramente buoni, o perchè si danno per scontati o perché non riusciamo proprio a percepirli. Questo è quello che mi preocupa di più, il nostro totale disinteresse a dissetare l'anima, a non considerare una priorità interfacciarsi con essa, come se i problemi principali (es. figli, lavoro, famiglia] non dipendessero da questa "apparente necessità di secondo ordine". È proprio in questo passaggio fondamentale per me il fulcro del magnifico percorso di Franca... sovvertire i pronostici, ribaltare totalmente la scala di valori e partire da lì come prima necessità....

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  14. Caro Emi certo non è facile però arrivare a dove è arrivata la Franca... lei ha fatto un lungo percorso, e non tutti quelli che fanno un percorso del genere comunque sia alla fine arrivano dove è arrivata lei. Tenere sempre in mente le cose importanti non è così facile, almeno per me. Mi distraggo facilmente e a fine giornata si arriva con un senso di vuoto e insoddisfazione se non si ascolta l'anima per un po di tempo. E come dici bene tu, c'è anche una sorta di disinteresse, ma queste persone come fanno a vivere così? Mi chiedo come mai io sto così male se tutto il giorno meccanicamente ripeto i gesti quotidiani come prepararsi, andare a lavorare, tornare a casa, mangiare, dormire, senza mettere in mezzo un sorriso, un gesto d'affetto, una confidenza intima, un bacio, un guardare il tramonto in silenzio... questa necessità la sento solo io?

    Gian hai fatto un ragionamento complicato... cos'è che spinge le persone a comportarsi in un modo o nell'altro? L'anima delle persone è frutto di un percorso che potrebbe risultare anche negativo? Il tizio che ha ucciso tutta quella gente alla prima di Batman, così come tutte le persone che quotidianamente fanno del male, sono persone con dei problemi psicologici o seguono un'istinto naturale che tutti gli esseri umani potrebbero avere se non ci fosse la società che detta delle regole e ti punisce nel caso in cui non le rispetti? Sono domande difficili, penso comunque che esiste un'indole, un'inclinazione naturale per ognuno a prescindere da come e dove sei cresciuto e le esperienze che hai avuto (che comunque incidono sui comportamenti!)

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  15. Manu.....hai risposto da sola ed hai rispecchiato cio' che dico io....almeno cosi' ho capito........i percorsi segnano e danno frutto a problemi psichici e non....piu' o meno gravi.......ma chi trova amore e quindi forza e coraggio reagisce in un modo piu' controllato......perchè possono aggrapparsi a qualcosa......altri ,invece no.....e si sfogano sugli altri..in tutti i modi....
    So' che non è un pensare facile...ma è bello affrontare e discuterne con voi...
    GIAN

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  16. Carissimi Manu e Gian!!!quanti giorni passati senza riuscire a rispondervi...queste vacanze fra andare e venire sono diventate un altro lavoro...e così trascuro i miei amici e questo dialogo che mi interessa e mi piace tanto...Vi rispondo mettendovi insieme perché tutti e due toccate un tema di immensa importanza e sul quale varrebbe la pena di avere un certo scambio di idee...i teologhi lo chiamano da qualche millennio così: "IL PROBLEMA DEL MALE"....Io sono proprio di tutto fuori che un teologo e quindi non potrei mai parlarvi di questo come di un "problema". Poiché avete letto della mia esperienza di vita e siamo partiti da questa, così come la racconto in CONFITEOR, vi invito perciò, tanto per fare un po' il punto della situazione sulle vostre domande così attuali, vere e impellenti,a riflettere su alcune pagine dei miei racconti...quelle dove dico di come certe "vocine" maligne venissero a volte a sussurrarmi nell'orecchio. Oggi ci si vergogna di credere all'esistenza di un reale POTERE del Male...non è "moderno" , è roba da Medioevo credere a cose del genere. Ma voi sapete anche che io parto dalla PERSONA di Gesù e da quello che i Vangeli ci raccontano della SUA vita. Quante volte Lui ha parlato e agito con queste FORZE???? Tante, tantissime volte, e combattendo contro di loro, e apostrofandole, e mandandole a finire dentro ai branchi di porci che poi finivano in mare...vi ricordate?...Allora: Gesù era uno stupido, pieno di ridicole superstizioni? Ah!!!carissimi....vedete bene che è molto difficile decidersi su cosa veramente credere se non si affronta anche questa particolare "conoscenza" di quell'Uomo là di Nazaret...AUGURI!!!!!!!!!!!........

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  17. Ciao a tutti! In merito a tutti i bei commenti apparsi sopra, vorrei ribadire come sia importante il posizionamento di "una scelta spirituale" (passatemi il termine) in una scala di priorità della nostra vita. A mio modo di vedere qualsiasi problema, come del resto qualsiasi gioia, viene "filtrato" in maniera diversa, a seconda delle lenti che utilizziamo. E' vero che non abbiamo tempo di niente, è vero che questi ritmi ci allontano, è vero che il lavoro spesso non tiene in considerazione della nostra vita, ed è verso, insomma, che spesso siamo costretti a sopravvivere... ma noi vorremo vivere! Bene, io penso che con l'anima dissetata, la nostra mente non sarebbe l'unica presenza in scelte importanti. Se si soffoca l'anima, si avranno problemi derivanti anche da scelte che per sacrificio magari abbiamo fatto per i nostri figli, per i nostri partner, per la nostra gente... avere un'anima saziata, in base alla mia personalissima esperienza, significa fare di tutto per ospitare Gesù dentro di me ed ospitarlo significa cercare di seguire il suo insegnamento. In virtù di questo anima e cervello spesso fanno a pugni, ma è veramente incantevole e piacevolmente esaltante capire che il cervello non può niente sull'anima... ovviamente questa è la mia opinione...

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  18. Vi invio una notizia uscita sul notiziario ZENIT in questi giorni... ecco la prima parte:

    ROMA, lunedì, 30 luglio 2012 (ZENIT.org) – E’ una storia sconvolgente di conversione dei nostri giorni quella di Leah Libresco, la popolare blogger americana atea responsabile del “Patheos Atheist Portal”.
    Lo scorso 18 giugno un post di questa giovane filosofa, laureata a Yale e collaboratrice dell’Huffington Post, ha decisamente scioccato i numerosi followers – soprattutto atei - del suo blog, facendo presto il giro del mondo.
    “Questo è il mio ultimo post” annunciava drastico il titolo dell’articolo dove la blogger dichiarava di aver trovato finalmente la risposta a quella sua “morale interna” che finora l’ateismo non riusciva a soddisfare: il cristianesimo. La risposta, cioè, che Leah da anni respingeva e confutava con “spiegazioni che cercano di inserire la moralità nel mondo naturale”.
    “Per anni ho tentato di argomentare da dove derivasse la legge morale universale che riconoscevo presente in me” ha spiegato la blogger; una morale “oggettiva come lo è la matematica e le leggi fisiche”. In questa ricerca continua di risposte, Leah si è rifugiata, ad esempio, nella filosofia o nella psicologia evolutiva.
    “Non pensavo affatto che la risposta fosse lì” ammette, ma al contempo “non potevo più nascondere che il cristianesimo dimostrasse meglio di ogni altra filosofia quello che riconoscevo già come vero: una morale dentro di me che però il mio ateismo non riusciva a spiegare».
    I primi “segni” di conversione sono arrivati il giorno della domenica delle Palme, quando la blogger partecipa a un dibattito con gli alunni di Yale per spiegare da dove deriva la legge morale. Durante la spiegazione, viene interrotta da un ragazzo che “cercava di farmi ragionare – come lei stessa ricorda – chiedendomi non di portare le spiegazioni di altri, ma di dire cosa ne pensassi io”.
    “Non lo so, non ho un’idea certa” è la risposta della donna davanti alla semplice ma spiazzante domanda. “La tua migliore ipotesi?” incalza il giovane, “non ne ho una” replica lei.
    “Avrai pur qualche idea” continua lui; “non lo so… insomma penso che la morale sia innamorata di me o qualcosa del genere” prova a dire la filosofa, ma il ragazzo a questo punto le dice cosa pensava.
    Riflettendo, racconta la donna, “mi accorsi che, come lui, credevo che la morale fosse oggettiva, un dato indipendente dalla volontà umana”. Leah scopre quindi di essere anche lei credente “in un ordine, che implica qualcuno che lo abbia pensato” e “nell’esistenza della Verità, nell’origine divina della morale”.
    “Intuivo – spiega ancora – che la legge morale come la verità potesse essere una persona. E la religione cattolica mi offriva la strada più ragionevole e semplice per vedere se la mia intuizione fosse vera, perché dice che la Verità è vivente, che si è fatta uomo”.
    Chiedendo poi a quel ragazzo cosa le suggerisse di fare, la filosofa atea convinta, inizia a pregare con lui la compieta nel Libro dei salmi e continua “a farlo sempre, anche da sola”.

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  19. Ecco la seconda parte:

    Anni e anni di teorie, prove, convinzioni, sgretolati quindi davanti all’unica Verità: Dio. Riportata sul portale, la storia di Leah ha provocato reazioni contrastanti e milioni di commenti. Basti pensare al fatto che sia stata postata su Facebook 18 mila volte e che la sua pagina web ha ricevuto, secondo il direttore del blog, Dan Welch, circa 150 mila contatti.
    Molti commenti sono accusatori, persone atee che si sentono “tradite” da quella che era per loro una leader. Molti altri, invece, vengono dai cattolici che, al pari dei tanti non credenti, seguivano il blog. Alcuni esprimono le proprie congratulazioni e dichiarano: “Sono così felice per te. Ho pregato tanto. L’avventura è appena cominciata”.
    Intervistata dalla Cnn, la Libresco ha comunque confessato di averancora molto da capire e studiare su quello che sostiene la Chiesa circa la morale, come ad esempio la questione sull’omosessualità che la lascia ancora “confusa”. “Ma non è un problema” ha affermato, in quanto tutto ciò di cui si è convinta “è ragionevole”.
    Dopo la conversione, la donna ha cercato anche una comunità di cattolici, “scandalizzando gli amici” più increduli. “Se mi chiedono come sto oggi rispondo che sono felice – dice la blogger - Il periodo migliore in cui vivere è quando ti accorgi che quasi tutto ciò che pensavi vero, in realtà è falso”.
    Sempre alla Cnn, la blogger ha raccontato di sentirsi “rinata una seconda volta”: “È bellissimo partecipare alla Messa e sapere che lì c’è Dio fatto carne – ha dichiarato - un fatto che spiega tante cose altrimenti inspiegabili”.
    A questo punto, la domanda che più incuriosisce è cosa farà Leah del suo popolare blog ateo? Un interrogativo che ha assillato la stessa autrice ogni giorno da quella fatidica sera a Yale.
    “Smettere di scrivere? – racconta nel suo post - Continuare in uno stile cripto-cattolico sperando che nessuno se ne accorgesse (come del resto ho fatto nell’ultimo periodo)?”. Dopo lunghe riflessioni, la soluzione è stata un’altra: “A partire da domani, il blog chiamerà “Patheos Catholic channel” e verrà utilizzato per discutere con gli atei convinti, come faceva prima con i cattolici.
    Il motivo? “Se uno è leale – spiega - non ha paura di mettersi in discussione. Io ho ricevuto una risposta a quello che cercavo perché ho accettato di mettermi in discussione davvero. La cosa interessante di molti atei è che fanno critiche e chiedono le prove. Una cosa utilissima alla Chiesa, di cui non deve aver paura perché sta dalla parte dei fatti e della ragione”.
    Un incoraggiamento, infine, conclude il post, quasi un addio della Libresco ai suoi numerosi lettori atei: “Qualunque sia il tuo credo religioso fermarsi e pensare a quello in cui si crede è una buona idea e se così capisci che c’è qualcosa che ti costringe a cambiare idea, non spaventarti e ricordati che la tua decisione può solo migliorare la tua visione delle cose”.

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  20. Vedo che si discute molto in giro per il mondo su questo tema, che in fondo è un po' il leitmotiv del mio CONFITEOR...Proprio ieri, parlando con alcuni miei lettori mi sono sentita rivolgere due domande molto interessanti, che vorrei proporre anche a voi.
    La prima domanda era: "Ma se Dio esiste ed è onnipotente, come mai l'uomo gli è venuto così male?" Dovete ammettere che è una domanda acuta , e io la trovo anche stimolante, per il suo piglio umoristico così disarmante...La seconda denunciava invece una incertezza che oggi è molto comune sulla ricerca di un senso da dare alla propria vita. Un ragazzo - fra l'altro molto giovane...- mi ha posto la seguente questione: "Tutti noi sentiamo chiaramente, e con tutte le nostre forze, di essere fatti per la vita e non per la morte. Di sicuro è LA VITA quella che cerchiamo, e non LA MORTE. Il problema è trovare CHI possa darci una vita che sia veramente vita e non solo un anticipo della morte." Beh! insomma, che amici siete se adesso non mi aiutate a trovare una risposta?

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  21. Direi delle ottime domande, la prima davvero ironica e che ci fa riflettere molto e la seconda, beh, per tematica di risposta, secondo me, molto collegata alla prima.
    A mio personalissimo avviso, tutto ruota attorno al libero arbitrio, la famosa libertà di scelta concessaci e, quindi, ogni persona può decidere il proprio cammino (giusto appunto!). È ovvio poi come scelte nostre molte volte possono ricadere a catena su ciò che ci circonda, ad esempio non equa distribuzione delle risorse e qundi diritti, serenità, possibilità di farsi una famiglia, ecc. Ma ritornando al punto, dove mettiamo la nostra lente? È ovvio che ormai siamo assuefatti da tutto questo egoismo, violenza, sfruttamento e quindi tendenzialmente e in maniera reale ragionando a grandi numeri, siamo portati a dire che l'uomo è davvero un brutto modello in quanto tale, però, ritornando al cammino, alcune persone che hanno seguitl importanti cammini in maniera seria sono diventanti - passatemi il termine - eroi, eroi che poi nella vita quotidiana possono essere amici, zii, conoscenti, senza per forza "scomodare" Madre Teresa o Gandhi a tutti i costi.
    Cosa voglio dire con tutto questo? Che ci sono troppe persone che sfrutsno qualsiasi cosa per assetare la propria voglia di emergere, allontanandosi dal cammino, inseguono una strada parecchio ambigua e utilizzano l'ignoranza e la poca "voglia di anima" delle persone che vengono trasformati in seguaci-tifosi che difendono le convinzioni degli uomini assetati di potere e non i dettami di qualsiasi credo spirituale, politico, sociale o sportivo che sia.
    Gli uomini devono partire dall'anima per essere un modello degno di quell'uomo sacrificato sulla croce... almeno per me... proprio per fare in modoche quel sacrificio non sia vano.

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    1. Forse, caro Emi, l'importante è non perdere la fiducia nel fatto che (anche contro ogni evidenza) ci sia qualcosa di condivisibile nel cammino nostro personale di CONOSCENZA o , se vuoi , di AVVICINAMENTO all'uomo-Gesù. Dopo la pubblicazione di CONFITEOR sto convincendomi sempre di più che il mio (e forse anche tuo...) tipo di rapporto del tutto personale(anzi proprio PERSONALISSIMO, intendo "da uomo a uomo") con Gesù, non sia così trasmissibile come io credevo. A molte persone interessa DISCUTERE sull'esistenza o meno di DIO (come vediamo dalla notizia di quei milioni che scrivono alla blogger americana...) Per me e per te il discorso è tutto un altro. Dio può essere anche un motore. Ma COSA TE NE FAI DI UN MOTORE SENZA CARBURANTE, anzi, ancor più e ancor meglio, senza PROPELLENTE? Hai uno splendido motore magari, certo. Però mica cammini. Le ruote proprio non si muovono. Non credi? Il propellente è l'amore, lo sai...o ci si innamora di Gesù o si rimane fermi alle discussioni accademiche sul...BOSONE (per dirla con gli scienziati). Ma L'Amore non si insegna e non si rivela. O viene, folgorante, ad accenderci, oppure non viene, e basta. Questo tipo di amore non è roba da piromani. O perlomeno io, come piromane, con i miei tentativi, per quanto sentiti e sinceri, credo di avere fallito. Essendo abituata a scrivere, ho voluto scrivere qualcosa sul mio "incontro" con lui. Ma rimane un'esperienza solo mia: tutti gli altri sono interessati a tutt'altre cose, o per lo meno, attratti da altre vie. Io ho fatto quello che sentivo, e ne sono contenta. Ma sull'esito...sono piuttosto pessimista. Se visto nella sua verità, Gesù non è precisamente una... SUPERSTAR. E temo che questo lo renda troppo scomodo perché a molti possa venire la nostra (mia e tua) voglia di seguirlo come "unica vera fonte di Vita". Non facciamoci dunque troppe illusioni...

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  22. Cara Franca, penso proprio che tu abbia fatto centro, nel senso che, in generale, troppo spesso ed in particolare in questo Paese, ci si rassegni all'azione.
    In questo caso specifico, dovremo tralasciare ogni tipo di discorso per così dire futile e, piuttosto, incamminarci per vivere dentro noi stessi un qualcosa che io definisco unico, personale ed intimo.
    Mi è capitato spesso di scontrarmi verbalmente con alcuni sacerdoti i quali pretendevano da me che io convertissi persone, che in sostanza andassi da ragazzi a dire "io ho laverità seguitemi"... mi sono sempre rifiutato con tutto me stesso!
    Parlare di anima, spiritualità, non è come ideare una televendita e vendere pentole da buon imbonitore (mestiere che nel campo è ahimé assai diffuso) per convincere più persone possibili, ma è al masimo e con molta umiltà raccontare una tua propria esperienza senza opera di convincimento alcuno.
    Rinunciare a questo "lavaggio di cervello" da propinare alle persone, per me è fondamentale ed è per questo che il tuo libro Confiteor è stupendo, perché è un libro che procede dentro di te in punta di piedi quando lo leggi, che non è presuntuoso, che parla di un'esprienza, di una straordinaria esperienza, che non è un libro sulla conversione e quindi deve essere adottato per il convincimento di massa.
    Confiteor è una straordinaria esperienza, perché sprona a farti delle domande importanti circa quella zona che io chiamo tra anima e cuore e che molte persone sembrano aver dimenticato.
    Non è importante per me essere tifosi sfegati, seguire in massa uno sport magari che non interessa ma che qualcuno ci propina per interessante o che per mezzo di esso - sempre il solito qualcuno - ci costruisce un'apparente scorciatoia nella vita, sarebbe stroardinario capire perché è e se lo è importante quello sport, nel nostro intimo, qualsiasi esso sia canottaggio, calcio, atletica, pattinaggio... non è importante avere qualcosa in cui credere, ma sentire il suo amore appiccicato addosso... almeno per me ovviamente....

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    1. Caro Emi, ecco appunto!!! la zona fra anima e cuore...di questo appunto si tratta, infatti. Proprio di questo. Ho conosciuto e conosco persone che (magari dopo una depressione curata da specialisti con farmaci e con una sorta di ipnosi-terapeutica anti/emotività) credono di essere "guarite" perché hanno cancellato i sintomi peggiori, mentre per far questo hanno dovuto escludere dal proprio orizzonte la zona del SENTIRE più intenso e profondo come troppo pericolosa da accettare. Come dire che non vedremo mai la barriera corallina nella sua bellezza se ci siamo convinti che per star bene è necessario evitare le profondità marine per continuare a galleggiare sempre e solo in superficie.E'per questo che oggi è diventato tanto comune dire che bisogna essere semplici, quando in realtà si vuole essere solo superficiali. Dunque ,stando così le cose, tutto quello che resta a questi "cristiani" è un Cristo accettato con il pensiero e magari anche con le buone azioni raccomandate da lui. Che però rimane chiuso fuori da QUELLA ZONA: semplicemente perché quella zona è diventata of limits... Ti ricorderai la definizione che ne dà Garcìa Lorca, di quella zona che pure sta dentro a ogni uomo. "La' -dice il poeta- dove giace l'oscura radice del grido". Molti hanno fede, eccome, in Cristo, o almeno affermano con assoluta sincerità di credere in lui. Pochissimi però riescono a liberarsi dalla paura di lasciarlo entrare davvero e completamente in questa "zona del grido", così sconvolgente perché così' profonda.Assistiamo così al diffondersi di un cristianesimo di maniera, così tiepido da allontanare anzi che attrarre chi è davvero in ricerca (soprattutto i più giovani, che sarebbero invece così bisognosi di slanci e di fermenti...)
      Ultimamente, parlando con un gruppo di amici che appartengono a uno dei tanti Movimenti cattolici ho accennato al tipo di rapporto che io personalmente tengo con il MIO Gesù. Uno di loro ha esclamato: "Ah! ma allora tu sei una "mistica"!". Il bello è che questa frase il mio interlocutore me l'ha detta con un'espressione a metà fra la meraviglia e -quasi quasi - il disprezzo. Come se stesse dicendomi: "Ah! ma allora tu non conti tanto...Sei tutta verde e hai il naso a trombetta!"

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  23. Eccomi qui, ho letto tutto e trovo molto interessanti le vostre ultime riflessioni. Secondo me avete fatto "centro". Quando dite che la fede è personale e non si può convincere nessuno a seguire un credo perchè deve nascere spontaneamente dentro di noi, secondo me avete individuato la questione. Penso comunque che per molti sia importante parlarne, molte persone hanno dei dubbi e potrebbero stare meglio se li risolvessero. Una di queste sta scrivendo ora. Io sono il classico esempio di persona che ha mille domande e non si aspetta delle risposte che siano una verità assoluta, ma che l'aiutino a ragionare e a trovare la verità dentro di se. Molte persone sono convinti atei, altre convinti cristiani, poi ci sono quelli che non riescono a capire cosa hanno dentro, e vivono nella confusione. Io, che sono l'esempio più semplice di cui poter parlare, credo nell'esistenza della figura di Gesù, ma non raccontata precisamente come viene descritta nel vangelo (non prendetemi per pazza, vi prego!). Credo che sia esistito storicamente un uomo che viveva seminando amore, che è un esempio da seguire. Che il Dio di cui parlava era questa forza che gli permetteva di essere quello che era, di vivere con quell'amore così potente nell'anima che gli ha permesso di morire "sereno". Se io credo che sia giusto seguire il suo grande insegnamento, e penso che sia stato un uomo incredibile e che tutti dovremmo prendere esempio da lui perchè per me sarebbe la strada giusta da seguire, posso dire di essere cristiana? Quando parlo con alcuni miei amici che mi dicono di essere atei, pensano che "Dio" sia qualcosa di inventato perchè se lo immaginano come un qualcosa di tangibile, come un essere che vive nel cielo o qualcosa di simile... non pensano mai a "Dio" come una FORZA, un'entità, un qualcosa che può vivere dentro di noi che ci fa essere in un certo modo, ci fa fare determinate scelte... i riti della Chiesa, come il battesimo o la comunione, sono delle "rievocazioni" della vita di Gesù che servono più che altro a noi per rendere omaggio a quello in cui si crede. Ma non penso che se una persona non sia stata battezzata non abbia Dio dentro di se. Conosco molti amici che si definiscono "atei" che hanno un'amore dentro di loro così grande che non conta nulla l'aver seguito o no determinati riti. Quell'amore è quello che io definisco Dio e quello che penso Gesù definiva Dio. Quando vedo i film che fanno vedere questo faccione gigante con questa voce che viene dal cielo mi arrabbio. Confonde le persone! Dio è dentro di noi, è quello che ci fa aiutare una persona in difficoltà, ci fa prendere cura delle persone che amiamo... spero di non aver offeso nessuno con il mio post, ognuno dentro ha la sua verità, non credo che esista una verità oggettiva a riguardo. Questo è quello che penso e sento io a riguardo

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    1. Quanta bella e schietta semplicità nelle tue parole, cara Manuchan!E credo siano moltissimi quelli che le condividono pienamente.Su una cosa principalmente hai ragione: il vero tema, il vero punto di riferimento che Lui continua a indicarci con la sua venuta fra noi come un fratello (benché sia invece tanto infinitamente più di noi, cioè l'unico che ha IL POTERE DI DARE LA VITA, proprio come un Padre può darla a un figlio...potere che certo noi non abbiamo...) Il vero punto, dicevo, il vero tema di riferimento che Lui è venuto a indicarci è, proprio, l'amore.
      I grandi discorsi teologici o le belle azioni fatte per dovere o per sentirsi tanto bravi non credo riescano ad avvicinarci davvero a Lui. Ma l'amore sì..oh! quello sì. Allora forse per capire meglio e un po' più profondamente che cosa sia l'amore servirebbe fare pazientemente un cammino passo per passo dietro di Lui, per conoscerLo meglio e vedere qual tipo di amore Lui sia venuto a indicarci con tutta la sua vita (e la sua morte...)Passo per passo, leggendo gli avvenimenti un po' per giorno: cosa dice alla donna samaritana quando la incontra al pozzo, cosa alla Maddalena, tanto indegna ma tanto innamorata di Lui, cosa agli scandalizzati perché Lui si lascia ungere con unguenti profumati da una donna piuttosto "chiacchierata", cosa dice ai giudici severi che vogliono lapidare l'adultera e a lei dopo averla salvata, cosa risponde agli ipocriti che vogliono metterlo in difficoltà con la storia dei tributi da pagare a Cesare, cosa dice alle sorelle Marta e Maria, cosa chiede a me e a te, quale amore vuole da me e da te in risposta al suo amore per me e per te.
      Mi ha sempre molto fatto sorridere una piccola storia raccontatami da un monaco carmelitano durante una mia visita ad un convento nei pressi di Arcetri (Firenze). Indicandomi un vicino Monastero femminile del suo stesso Ordine mi raccontò che nel lontano secolo XVI in quel Monastero era stata accolta una giovane della nobile famiglia fiorentina dei Pazzi, ritenuta poi da quasi tutti "pazza" davvero di nome e di fatto. Perché a volte le prendeva così, a qualunque ora, di mettersi a correre per i corridoi del Convento, sollevandosi con le mani la lunga gonna per non inciampare. E così correndo (con grande disperazione della Madre Superiora)gridava a perdifiato, disturbando tutte le consorelle, " L'AMORE NON E'AMATO!- L'AMORE NON E'AMATO!"
      Morì a soli 41 anni in odore non tanto di santità quanto di follia. Ma il 22 aprile 1669 Papa Clemente IX la proclamò santa con il nome di Santa Maria Maddalena dei Pazzi. Ha lasciato alcuni scritti, raccolti devotamente dalle consorelle. Fra cui uno che dice così:
      "Amore dammi tanta voce
      che chiamando Te Amore
      io sia sentita, dall'Oriente insino all'Occidente,
      e da tutte le parti del mondo,
      etiam nell'inferno,
      acciocché da tutti Tu sia conosciuto e amato,
      amore...
      Amore, amore Tu solo penetri e trapassi,
      sei cielo e terra,
      Fuoco e Aria,
      Sangue e Acqua".
      .......(E allora: santa, o pazza?)

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    2. "Illuminata", direi! Bella questa storia, Franca!

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    3. Carissima, non puoi nemmeno immaginare quanto io sia contenta di sentire che questa storia della mia cara amica Maria Maddalena dei Pazzi ti sia piaciuta....

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